Marilia Vesco, architetto, cantautrice, polistrumentista, interprete e compositrice-jazz. Nasce a Palermo. Sin da piccola le sue scelte sono state chiare e orientate verso le due cose che ama di più l’architettura e la musica e che ha sviluppato in parallelo con passione e sacrificio. Inizia giovane gli studi vocali e lo studio del pianoforte classico e, da autodidatta, della chitarra che più tardi utilizzerà come sostegno agli studi canori ed alla composizione sempre più orientati verso la musica jazz. Il suo percorso comprende collaborazioni con: Ente promozione Musica Jazz del Teatro Massimo di Palermo; compagnia teatrale del maestro Filippo Alotta nell’ambito dell’operetta; “Duke Ellington Singers”, gruppo vocale diretto dal maestro Enzo Randisi partecipando a diverse rassegne e festivals di settore (Eddie Lang jazz festival, EtnaJazz, Jazz meeting, etc...).
Insieme al chitarrista Tobia Vaccaro avvia un progetto di sperimentazione attraverso la contaminazione tra i vari linguaggi stilistici affrontati durante il suo percorso formativo. Trasferitasi a Roma nel 1996 inizia una collaborazione con Lino Patruno, con il quale approfondisce lo studio del Jazz tradizionale, e si esibisce in Italia in formazioni di quartetto (Giovanni Mazzarino, Evan Christopher, Michele Ariodante, Carlo Atti, Laura Fedele, Riccardo Biseo, Giorgio Rosciglione, Red Pellini, Gianni Sanjust...). Negli stessi anni viene invitata due volte in tournée in Australia (con la produzione di “Eurobitz international”). Inizia già in quell’occasione ad introdurre nei suoi concerti alcune rielaborazioni di brani della tradizione popolare siciliana e composizioni in dialetto siciliano.
Nel 2000, insieme al chitarrista Fabio Lorenzi ed all'oboista Alessandro Poleggi realizza un progetto dal titolo "Classicomediterraneo", una rivisitazione vocale e strumentale di brani sefarditi, composizioni di Ravel e di Luciano Berio, (concerti a Palazzo Barberini, Villa Livia, Malborghetto, Teatro di Formello,...).
Dal 2000 inizia un lavoro sistematico di arrangiamenti e di composizioni, rivolti alla tradizione popolare siciliana con l'intento di attualizzare le sonorità dei dialetti in combinazione con le sonorità jazzistiche. Il progetto viene selezionato nel 2003 al Festival di Recanati. Il suo percorso di interprete Jazz prosegue parallelamente al lavoro compositivo e, nel mese di Marzo 2003, esce il suo primo disco di jazz dal titolo "Oh! Lady Be Good", presentato a Rai Sat Album con il quale guadagna due inviti internazionali in Svizzera (New Orleans Jazz festival di Ascona e “Festival Internazionale del Cinema a Locarno”) e diverse recensioni tra cui uno spazio con inserimento nella compilation della rivista Jazz magazine. Nel 2005 decide di impegnarsi nel progetto di un disco mediterraneo, ma non popolare, con echi jazz, interamente in “lingua” siciliana che intitola “Marilia’s city”. I temi dei brani spaziano dal racconto di luoghi “magici” siciliani, come Gibellina o Porticello, all’amore, alle storie di vita (Ciatu ri Patri). La rielaborazione della nota canzone popolare Ciuri Ciuri, intitolata da Marilia “Memoria di Ciuri” e la rielaborazione della parte musicale del brano popolare “Lu Cunigghiu” viene riconosciuta dalla SIAE nel 2006. Uno dei brani del suo disco viene utilizzato per la trasmissione radiofonica di architettura “Fatti minimi” su Radio Classica - Milano Finanza.
Nel 2007 viene invitata nuovamente al “New Orleans Jazz Festival” con un progetto intitolato “Travelling in old time”, (come il jazz è arrivato in Italia attraverso le canzoni di Bonino, Trio Lescano, Rabagliati…). In questi anni continua ad esibirsi a Roma ed in Italia nell’ambito della musica Jazz e viene più volte invitata da Lino Patruno alla Casa del Jazz, e all’Auditorium. Combinando l’attività di architetto con quella musicale, si unisce al gruppo “Just friends” composto principalmente da architetti con i quali partecipa ad alcuni eventi organizzati dalle università di Architettura e produce un disco per la diffusione del corso “Progettare per tutti senza barriere architettoniche” curato dal Prof. Fabrizio Vesco per l’Università di Valle Giulia con il contributo dell’Ordine degli Architetti di Roma.
Alla fine del 2008, in occasione della partecipazione al festival “Lucca Jazz Donna”, costituisce un gruppo Jazz al femminile, le “Just 4 Jazz ladies” ridenominato “Jazz Ladies project”. Tra il 2010 e il 2013 l'attività del gruppo delle Ladies è molto intensa con concerti e la produzione di due spettacoli scritti e diretti da Marilia "Jazz Forever" e "Naturalmente...Amore!".
Nel 2009, l’attività di architetto si sposa con la musica attraverso la collaborazione con la Casa dell’Architettura per una serie di concerti volti a far conoscere il monumento Acquario Romano e chiude la rassegna dedicata a Italo Calvino con un abstract del suo progetto "City" che porta a completa maturazione insieme al contrabbassista Bruno Zoia e alla batterista Cecilia Sanchietti. Vincitrice indiscussa di ben tre edizioni del Premio Lunezia, sezione Musicare i Poeti. Nel 2011 con la poesia di Pier Paolo Pasolini "Supplica a mia madre", nel 2014 con la poesia di Mario Luzi "La sera non è più la tua canzone", nel 2016 con la poesia di Maria Luisa Spaziani "Come in una cattedrale". In preparazione il suo nuovo album e un nuovo lavoro teatrale per il 2018.